Affare del cittadino Genêt, (1793), incidente precipitato dall’avventurismo militare del cittadino Edmond-Charles Genêt, un ministro negli Stati Uniti inviato dal regime rivoluzionario girondista della nuova Repubblica francese, che al tempo era in guerra con la Gran Bretagna e la Spagna. Le sue attività violarono una proclamazione americana di neutralità nel conflitto europeo e misero in grande imbarazzo i sostenitori della Francia negli Stati Uniti.
Arrivando a Charleston, S.C, l’8 aprile, Genêt iniziò immediatamente a commissionare dei corsari e a fare piani per utilizzare i porti degli Stati Uniti per una campagna contro il commercio britannico. Cominciò anche ad organizzare spedizioni con base in America per attaccare i territori spagnoli e britannici. Rincuorato dal caloroso sentimento pro-francese che incontrò sulla strada per Filadelfia, Genêt fu scioccato nell’apprendere che il presidente George Washington considerava i suoi piani di corsari e le altre attività militari proposte una violazione della sovranità nazionale degli Stati Uniti.
Genêt promise che i corsari che aveva commissionato non avrebbero più inviato i loro premi nei porti degli Stati Uniti e che avrebbero lasciato le acque americane. Quando non mantenne la parola autorizzando l’armamento e la spedizione della nave premio Little Sarah (riattata come La Petite Démocrate), Washington e il suo gabinetto chiesero il richiamo di Genêt. Con i giacobini radicali da poco al potere in Francia, fu ordinato il suo arresto, ed egli rischiò la morte se fosse tornato in patria. Washington rifiutò di estradarlo e nel 1794 Genêt sposò una figlia del governatore George Clinton di New York. In seguito divenne cittadino statunitense.