Anglosassone, termine usato storicamente per descrivere qualsiasi membro dei popoli germanici che, dal V secolo ce al tempo della conquista normanna (1066), abitarono e governarono territori che oggi fanno parte dell’Inghilterra e del Galles.
Secondo San Beda il Venerabile, gli anglosassoni erano i discendenti di tre diversi popoli germanici: gli Angli, i Sassoni e gli Juti. Secondo il racconto di Beda, questi popoli migrarono originariamente dal nord della Germania all’isola di Gran Bretagna nel V secolo su invito di Vortigern, un sovrano dei Britanni, per aiutare a difendere il suo regno dalle invasioni dei Pitti e degli Scotti, che occupavano l’attuale Scozia. L’evidenza archeologica suggerisce che i primi migranti dalle aree germaniche dell’Europa continentale includevano coloni provenienti dalla Frisia e precedevano il ritiro romano dalla Britannia intorno al 410 ce. I loro successivi insediamenti in quella che oggi è l’Inghilterra gettarono le basi per i successivi regni di Essex, Sussex e Wessex (Sassoni); East Anglia, Middle Anglia, Mercia e Northumbria (Angli); e Kent (Jutes). Etnicamente, gli anglosassoni rappresentavano in realtà una mescolanza di popoli germanici con i preesistenti abitanti celtici della Gran Bretagna e i successivi invasori vichinghi e danesi.
I popoli di ciascuno dei vari regni anglosassoni parlavano dialetti distinti, che si sono evoluti nel tempo e insieme sono diventati noti come Old English. All’interno di questa varietà di dialetti, emerse una letteratura vernacolare eccezionalmente ricca. Gli esempi includono il magistrale poema epico Beowulf e la Cronaca Anglosassone, una collezione di manoscritti che coprono gli eventi della prima storia dell’Inghilterra.
Il termine anglosassone sembra essere stato usato per la prima volta da scrittori continentali nel tardo VIII secolo per distinguere i sassoni della Gran Bretagna da quelli del continente europeo, che San Beda il Venerabile aveva chiamato Antiqui Saxones (“vecchi sassoni”). Il nome faceva parte di un titolo, rex Angul-Saxonum (“re degli anglosassoni”), che fu talvolta usato dal re Alfredo del Wessex (regnato 871-99) e da alcuni dei suoi successori. Al tempo della conquista normanna, il regno che si era sviluppato dal regno dei popoli anglosassoni era diventato noto come Inghilterra, e anglosassone come termine collettivo per il popolo della regione fu infine soppiantato da “inglese”. Per qualche tempo, l’anglosassone è rimasto un sinonimo informale di inglese, ma l’uso è diminuito man mano che gli emigranti dall’Asia, dall’Africa, dai Caraibi e da altre aree al di fuori dell’Europa settentrionale hanno rimodellato ulteriormente la composizione etnica della Gran Bretagna.
“Anglosassone” continua a essere usato per riferirsi a un periodo della storia della Gran Bretagna, generalmente definito come gli anni tra la fine dell’occupazione romana e la conquista normanna. Durante questo periodo, però, i vari popoli comunemente raggruppati come anglosassoni non furono politicamente unificati fino al IX secolo, e il loro regno sull’Inghilterra fu interrotto da 26 anni di dominio danese che iniziò nel 1016 con l’adesione di Canuto.