Il periodo pre-indipendenza
Il Congresso Nazionale Indiano si riunì per la prima volta nel dicembre 1885, anche se l’idea di un movimento nazionalista indiano che si opponesse al dominio britannico risaliva al 1850. Durante i suoi primi decenni, il Partito del Congresso approvò risoluzioni di riforma abbastanza moderate, anche se molti all’interno dell’organizzazione si stavano radicalizzando a causa dell’aumento della povertà che accompagnava l’imperialismo britannico. All’inizio del XX secolo, elementi all’interno del partito cominciarono a sostenere una politica di swadeshi (“del nostro stesso paese”), che invitava gli indiani a boicottare le merci britanniche importate e promuoveva i prodotti fatti in India. Nel 1917 l’ala “estremista” Home Rule del gruppo, formata da Bal Gangadhar Tilak e Annie Besant l’anno precedente, aveva iniziato a esercitare un’influenza significativa facendo appello alle diverse classi sociali dell’India.
Negli anni ’20 e ’30 il Partito del Congresso, guidato da Mohandas (Mahatma) Gandhi, iniziò a sostenere la non cooperazione nonviolenta. Il nuovo cambiamento di tattica fu precipitato dalla protesta per la percezione della debolezza delle riforme costituzionali promulgate all’inizio del 1919 (Rowlatt Acts) e del modo in cui la Gran Bretagna le aveva attuate, così come dalla diffusa indignazione tra gli indiani in risposta al massacro di civili ad Amritsar (Punjab) in aprile. Molti degli atti di disobbedienza civile che seguirono furono attuati attraverso il Comitato del Congresso di tutta l’India, formato nel 1929, che sosteneva la necessità di evitare le tasse come protesta contro il dominio britannico. Notevole a questo proposito fu la Marcia del Sale del 1930 guidata da Gandhi. Un’altra ala del Partito del Congresso, che credeva nel lavoro all’interno del sistema esistente, contestò le elezioni generali nel 1923 e nel 1937 come Swaraj (Home Rule) Party, con particolare successo in quest’ultimo anno, vincendo 7 province su 11.
Quando iniziò la seconda guerra mondiale nel 1939, la Gran Bretagna rese l’India belligerante senza consultare i consigli eletti indiani. Questa azione fece arrabbiare i funzionari indiani e spinse il Partito del Congresso a dichiarare che l’India non avrebbe sostenuto lo sforzo bellico fino a quando non le fosse stata concessa la completa indipendenza. Nel 1942 l’organizzazione sponsorizzò una disobbedienza civile di massa per sostenere la richiesta che gli inglesi “lasciassero l’India”. Le autorità britanniche risposero imprigionando l’intera leadership del Partito del Congresso, incluso Gandhi, e molti rimasero in prigione fino al 1945. Dopo la guerra il governo britannico di Clement Attlee approvò una legge sull’indipendenza nel luglio 1947, e l’indipendenza fu raggiunta il mese successivo. Nel gennaio 1950 entrò in vigore la costituzione dell’India come stato indipendente.