“Attraverso quell’ultima nuvola scura c’è una stella morente… E quando esploderà, rinascerà. Tu sboccerai… e io vivrò”. -La Fontana
Voglio iniziare facendovi sapere che io stesso non ho figli. Ho insegnato a bambini, adolescenti e adulti per quasi un’intera generazione in varie funzioni, e mentre ogni studente è diverso, c’è un fatto scientifico che sembra universalmente distruggere ognuno di loro.
Il fatto che il Sole, il nostro Sole, portatore di calore, luce, energia, e la forza che sostiene tutta la vita su questo pianeta, non brillerà per sempre. Al contrario, un giorno, il Sole morirà in un’esplosione ardente e catastrofica, che molto probabilmente cancellerà il nostro intero pianeta, e poi alla fine cesserà di brillare del tutto.
È parte integrante della nostra storia stellare – il fatto che tutte le stelle alla fine muoiono – ma il fatto che stiamo parlando del nostro Sole lo rende molto più triste da pensare.
Affrontare non solo la nostra mortalità, ma la scomparsa di tutto ciò che abbiamo incontrato nel corso dell’intera storia del nostro mondo è una sfida filosofica ed esistenziale anche per adulti ben adattati. Ma sono stato un po’ preso alla sprovvista quando ho ricevuto questa domanda da uno dei miei lettori più fedeli:
Ho bisogno di una buona spiegazione per un bambino di terza elementare, la cui mamma mi dice che è profondamente preoccupato, che il sole esploderà.
Sono solidale con i genitori in questa posizione, perché da un lato si vuole dire la verità ai propri figli. Vuoi esporli alla nostra più accurata comprensione della realtà, per fargli imparare e apprezzare la conoscenza, la scienza e l’uso della mente.
Ma non solo vuoi farlo con gentilezza, compassione e ottimismo, non vuoi nemmeno che tuo figlio abbia terrori notturni e anni di terapia perché gli hai detto i dettagli cruenti della, letteralmente, fine del mondo.
C’è, forse, un modo sbagliato di procedere. Come disse una volta il comico Louis C.K. dopo il suo attentato alla figlia (allora) di 7 anni,
Ha cominciato a piangere subito, piangendo lacrime amare per la morte di tutta l’umanità… e ora sa tutte queste cose: lei morirà, tutti quelli che conosce moriranno, saranno morti per molto tempo, e poi il sole esploderà.
Ha imparato tutto questo in 12 secondi, all’età di sette anni.
Questo è un approccio, ma forse non quello che sceglierei io se ci dovessi pensare. Vedete, c’è una storia notevole da raccontare, e se fossi alle elementari, potrebbe essere la cosa più bella che abbia mai sentito in quel momento della mia vita. Ecco cosa racconterei a un bambino, con il duplice obiettivo di essere il più accurato e contemporaneamente il più compassionevole possibile.