Effeminatezza

TerminologiaModifica

Nel greco antico Koine, la parola per effeminato è κίναιδος kinaidos (cinaedus nella sua forma latinizzata), o μαλακοί malakoi: un uomo “la cui caratteristica più saliente era un amore presumibilmente “femminile” di essere penetrato sessualmente da altri uomini”.

“Un cinaedus è un uomo che si traveste o flirta come una ragazza. In effetti, l’etimologia della parola suggerisce un atto sessuale indiretto che emana una donna promiscua. Questo termine è stato preso in prestito dal greco kinaidos (che potrebbe a sua volta provenire da una lingua dei Greci Ionici dell’Asia Minore, significando principalmente un ballerino puramente effeminato che intratteneva il suo pubblico con un timpano o tamburello in mano, e adottava uno stile lascivo, spesso dimenando suggestivamente le natiche in modo tale da suggerire un rapporto anale….Il significato primario di cinaedus non si estinse mai; il termine non divenne mai una metafora morta.”

Altre parole vernacolari per l’effeminatezza includono: pansy, nelly, pretty boy, nancy boy, girly boy, molly, sissy, pussy, tomgirl, femboy, e girl (quando applicate a un ragazzo o, specialmente, a un uomo adulto). Al contrario, una ragazza o una donna mascolina verrebbe chiamata tomboy, butch o dyke. La parola effete significa similmente effeminatezza o eccessiva raffinatezza, ma deriva dal latino effetus ‘aver partorito; esaurito’, da ex- e fetus ‘prole’. Il termine tomgirl, che significa ragazzo, deriva da un’inversione di tomboy, che significa ragazza mascolina.

Antica Grecia e RomaModifica

Articolo principale: Definizione classica di effeminatezza

GreciaEdit

Lo storico greco Plutarco racconta che Periandro, tiranno di Ambracia, chiese al suo “ragazzo”: “Non sei ancora incinta?” in presenza di altre persone, inducendo il ragazzo ad ucciderlo per vendicarsi di essere trattato come un effeminato o una donna (Amatorius 768F).

Come parte della prova del politico greco (Eschine) che un membro dell’accusa contro di lui, Timarco, si era prostituito a (o era stato “mantenuto” da) un altro uomo quando era giovane, attribuì il soprannome del collega procuratore Demostene Batalos (“culo”) alla sua “mancanza di virilità e kinaidiā” e commentò spesso il suo “carattere poco virile e da donna”, criticando persino il suo abbigliamento: “Se qualcuno ti togliesse quei graziosi cappottini e quelle morbide camice…. e le portasse in giro per i giurati, penso che non sarebbero in grado di dire, se non gli fosse stato detto in anticipo, se hanno in mano un abito da uomo o da donna.”

Demostene è anche implicato nell’omosessualità passiva e nella prostituzione giovanile: “C’è un certo Aristione, un platonico…, che da giovane era straordinariamente bello e visse a lungo in casa di Demostene. Le accuse sul ruolo che vi svolgeva variano, e sarebbe molto sconveniente per me parlarne.”

Le tarde Erôtes greche (“Amori”, “Forme del desiderio”, “Affari di cuore”), conservate con i manoscritti di Luciano, contengono un dibattito “tra due uomini, Caricle e Callicratida, sui relativi meriti delle donne e dei ragazzi come veicoli del piacere sessuale maschile”. Callicratida, “lungi dall’essere effeminato dalla sua predilezione sessuale per i ragazzi… L’inclinazione di Callicratida lo rende ipervirile… Il desiderio sessuale di Callicratida per i ragazzi, quindi, lo rende più uomo; non indebolisce o sovverte la sua identità di genere maschile, ma piuttosto la consolida”. Al contrario, “la preferenza erotica di Caracle per le donne sembra aver avuto l’effetto corrispondente di effeminarlo: quando il lettore lo incontra per la prima volta, per esempio, Caracle è descritto come se esibisse ‘un uso abile dei cosmetici, in modo da essere attraente per le donne.'”

RomeEdit

L’eccessiva raffinatezza, i bei vestiti e altri beni, la compagnia delle donne, certi mestieri, e troppa simpatia per le donne erano tutti tratti considerati effeminati nella società romana. Assumere una posizione sessuale inappropriata, passiva o “inferiore”, nel sesso con lo stesso sesso era considerato effeminato e innaturale. Anche toccare la testa con un dito e portare il pizzetto erano considerati effeminati.

Il console romano Scipione Emiliano interrogò uno dei suoi avversari, P. Sulpicius Galus: “Per il tipo di uomo che si adorna quotidianamente davanti allo specchio, mettendosi del profumo; che ha le sopracciglia rasate; che va in giro con la barba e le cosce spennate; che quando era giovane si reclinava ai banchetti accanto alla sua amante, indossando una tunica a maniche lunghe; che è amante degli uomini come del vino: qualcuno può dubitare che abbia fatto ciò che i cinaedi hanno l’abitudine di fare?”

Per gli uomini romani la mascolinità significava anche autocontrollo, anche di fronte alle emozioni dolorose, alle malattie o alla morte. Cicerone dice: “Esistono certi precetti, persino leggi, che proibiscono all’uomo di essere effeminato nel dolore”, e Seneca aggiunge: “Se devo soffrire la malattia, sarà mio desiderio non fare nulla di fuori controllo, nulla di effeminato.

L’imperatore-filosofo Giuliano l’Apostata, nel suo Contro i galilei, scrisse: “Perché gli egiziani sono più intelligenti e più dediti all’artigianato, e i siriani poco coraggiosi ed effeminati, ma allo stesso tempo intelligenti, irascibili, vanitosi e rapidi nell’imparare?

Nei suoi Commentari alle guerre galliche, Giulio Cesare scrisse che i belgi erano i più coraggiosi di tutti i Galli perché “i mercanti ricorrono meno frequentemente a loro, e importano quelle cose che tendono a effeminare la mente”.

L’imperatore Marco Aurelio evidentemente considerava l’effeminatezza un tratto indesiderabile, ma non è chiaro a cosa o a chi ci si riferisse.

La BibbiaEdit

Malakos è elencato tra gli altri vizi nel libro del Nuovo Testamento I Corinzi 6:9. Le traduzioni usano termini diversi per esprimere questo. La Bibbia greca interlineare online usa la concordanza Strongs (ultima correzione nel 2008) traduce Malakoi come “Catamiti”, e Arsenokoitia come “sodomiti”. La parola malakos, #3120 nel Dizionario greco del Nuovo Testamento di James Strong’s Exhaustive Concordance to The Bible afferma: “di affinità incerta”.

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