Introduzione: I pazienti anziani con fratture dislocate del collo del femore (FNF) vengono solitamente operati con l’artroplastica, ma con varie combinazioni di impianti e approcci. Pertanto, il trattamento ottimale è ancora controverso. Abbiamo voluto confrontare i risultati tra l’emiartroplastica bipolare cementata (HA) e l’artroplastica totale dell’anca (PTA) in pazienti operati per FNF per quanto riguarda il tasso di revisione a 1 anno dopo l’intervento.
Metodi: I dati sono stati ricavati dal Lithuanian Arthroplasty Register. Abbiamo incluso i pazienti operati con HA bipolare cementata e li abbiamo confrontati con la PTA cementata più frequentemente usata con testa da 28 mm nel periodo 2011-2016. Per l’analisi di sopravvivenza, abbiamo usato sia la revisione per tutti i motivi che le lussazioni come endpoint. Per analizzare l’influenza delle covariate (gruppi di età, sesso, approcci chirurgici e gruppi di artroprotesi) sono stati utilizzati modelli di Cox a rischio proporzionale.
Risultati: Nel nostro studio sono state incluse 1177 HA bipolari e 514 PTA. 26 (2,2%) revisioni si sono verificate tra le HA bipolari rispetto a 25 (4,9%) tra le PTA 1 anno dopo l’intervento. Il motivo principale della revisione era la dislocazione. Il tasso di revisione cumulativo non aggiustato per qualsiasi motivo a 1 anno dall’intervento era del 2,4% per il gruppo di HA bipolari e del 5,1% per il gruppo di PTA (p = 0,0054). L’analisi di regressione di Cox ha mostrato che l’uso dell’HA bipolare, l’approccio anterolaterale e i gruppi di età più giovani avevano un rischio inferiore di revisione per tutti i motivi.
Conclusione: L’HA bipolare e l’approccio anterolaterale avevano un rischio complessivo di revisione a 1 anno significativamente più basso nei pazienti con frattura del collo femorale rispetto alla PTA con teste femorali da 28 mm.