I negozi ‘The Gap’ hanno il nome di ‘Gay and Proud’?

Ancora una volta la ricerca di significati nascosti nel mondano ha portato a un’interessante diceria sulle presunte origini acronimiche del nome di un abbigliamento popolare. Come le barzellette Troop Sport (“To Rule Over Oppressed People”) e Adidas (“All Day I Dream About Sex”), la voce su The Gap afferma che il suo nome deriva da un’inizializzazione della frase “Gay And Proud”:

Ieri ho sentito questa: The GAP è stato fondato da un gay e il nome significa Gay And Proud.

Anche se The Gap è nato a San Francisco, una città con una grande popolazione omosessuale e fortemente associata al gay pride, il suo nome non ha niente a che fare con questi due fatti coincidenti. Gap Inc. è stata fondata nel 1969 da Donald e Doris Fisher come un singolo negozio con una manciata di dipendenti. Il retailer prese il suo nome in omaggio al “gap generazionale”, un termine popolare alla fine degli anni ’60 che descriveva l’abisso intellettuale, etico e sociale tra i giovani e la generazione dei loro genitori.

L’ispirazione per questo primo negozio di soli jeans venne dalle frustrazioni di Donald Fisher come consumatore: trovava difficile fare shopping di jeans, dovendo viaggiare in diversi negozi per esaminare una varietà di marche perché nessun luogo li ospitava tutti. La sua esperienza, pensò, era probabilmente comune; se lo era, indicava che un mercato per un negozio di soli jeans era presente anche se altri nel campo della vendita al dettaglio non l’avevano ancora notato.

Gap Inc. da allora è cresciuta dai suoi inizi di soli jeans per diventare uno dei più popolari produttori di abbigliamento della sua epoca. L’azienda impiega più di 166.000 persone in tutto il mondo e gestisce 3.800 negozi con marchi come Gap, Banana Republic, Old Navy, Athleta e Intermix.

“Gay and proud” è diventato uno slogan all’interno della comunità gay perché proclamava in modo positivo che i suoi membri erano orgogliosi di ciò che erano piuttosto che vergognarsi del loro stile di vita. Non è passato molto tempo da quando nascondere tutte le prove di una preferenza omosessuale era all’ordine del giorno, e la frase “Gay and proud” ha quindi rappresentato un importante cambiamento nel modo in cui la comunità considerava se stessa e il valore dei suoi singoli membri nella società.

È profondamente ironico che una voce sostenga che una così forte dichiarazione di orgoglio sia stata deliberatamente nascosta a tutti, tranne agli addetti ai lavori, come un acronimo. Quanto “orgoglioso” si dovrebbe essere per voler trasudare un tale messaggio in una forma nascosta?

Il fattore di shock implicito nella voce di Gap nasce dalla presunzione che, se fosse vero, chi indossa prodotti Gap sosterrebbe inconsapevolmente uno stile di vita che potrebbe o meno approvare personalmente. (Una cosa è sventolare un cartello “Gay and Proud” se sai che lo stai tenendo, ma un’altra è scoprire che te ne hanno appuntato uno sulla schiena senza che tu lo sappia. Persino la persona più gay potrebbe offendersi per questo.)

Al di là di questo fattore, ciò che alimenta questo pettegolezzo è il desiderio di credere di essere stati messi al corrente di una conoscenza segreta; il nostro piacere di condividerla con gli altri spesso ci rende ciechi alla falsità dell’informazione ottenuta. Pochi possono resistere al richiamo di una chicca deliziosamente malvagia, così pochi si fermano a controllare i fatti prima di diffondere ulteriormente la falsità.

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