Julianne Moore

I film dell’inizio del XXI secolo

Moore ha seguito diverse commedie di coppia accolte tiepidamente con la tanto lodata distopia futuristica Children of Men (2006) di Alfonso Cuarón e poi con una vampiresca interpretazione dell’instabile Barbara Baekeland (che sposò l’erede della fortuna della Bakelite e fu assassinata da suo figlio) in Savage Grace (2007). Ha dato interpretazioni più sommesse come donna innamorata del suo migliore amico gay (interpretato da Colin Firth) nel debutto alla regia dello stilista Tom Ford, A Single Man (2009); una donna che tradisce la sua partner lesbica in The Kids Are All Right (2010); e una donna infelice sposata con il personaggio di Steve Carell in Crazy, Stupid, Love. (2011).

Nel 2012 la Moore ha interpretato, vincendo un Emmy, la candidata repubblicana alla vicepresidenza del 2008 Sarah Palin nel film della HBO Game Change, prima di recitare in What Maisie Knew, un adattamento in chiave moderna del romanzo di Henry James. I suoi film successivi includono il dramedy The English Teacher (2013); Carrie (2013), un film horror basato sul romanzo classico di Stephen King; Non-Stop (2014), un thriller d’azione ambientato su un aereo; e The Hunger Games: Mockingjay Parte 1 (2014) e The Hunger Games: Mockingjay Parte 2 (2015), adattamenti di un romanzo young-adult della serie di Suzanne Collins. Moore è stata particolarmente apprezzata per la sottigliezza con cui ha rappresentato le lotte di una professoressa di linguistica a cui è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer precoce in Still Alice (2014). Per la sua performance, si è guadagnata un Oscar come migliore attrice. La Moore ha poi pedinato allegramente lo schermo come una strega vendicativa nell’avventura fantasy Seventh Son (2014) e come un’attrice instabile nella satira hollywoodiana di David Cronenberg Maps to the Stars (2014). Ha evocato l’angoscia di una donna morente che deve lottare per trasmettere i suoi benefici pensionistici alla sua compagna (interpretata da Ellen Page) in Freeheld (2015), basato su una storia vera.

Still Alice
Still Alice

Julianne Moore in Still Alice (2014), diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland.

Sony Pictures Classics

Nel 2017 la Moore ha fatto rete con Todd Haynes per Wonderstruck, ritraendo un’affascinante attrice cinematografica, e poi ha interpretato una moglie e sua sorella gemella nella dark comedy Suburbicon. L’anno successivo ha interpretato una rinomata cantante d’opera coinvolta in una situazione di ostaggio nell’adattamento del romanzo Bel Canto di Ann Patchett e come una donna divorziata che cerca l’amore alle sue condizioni in Gloria Bell. La Moore ha poi interpretato una ricca magnate dei media che fa una serie di rivelazioni sorprendenti quando considera di donare una grande somma a un orfanotrofio in After the Wedding (2019). Nel biopic The Glorias (2020), ha interpretato l’icona femminista Gloria Steinem.

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