Probabilmente uno dei primi alimenti mangiati dall’uomo, la castagna risale alla preistoria. Il “Canto di Natale” l’ha affermata nell’America del 20° secolo come una delizia affettuosa per le feste. Tuttavia, in Europa, Asia e Africa, le castagne sostituiscono spesso le patate nei piatti di tutti i giorni. Le castagne aggiungono un sapore festivo se servite direttamente dal forno o dal camino, ma è possibile utilizzare questo raccolto invernale con una pletora di ricette a base di castagne, sia salate che dolci.
Storia
Il castagno, Castanea sativa, fu introdotto in Europa attraverso la Grecia. La maggior parte dei castagni che si trovano in Nord America provengono ora dal ceppo nativo europeo o cinese, ma le popolazioni indigene si nutrivano della varietà propria del Nord America, Castanea dentata, molto prima che i colonizzatori portassero le loro varietà in Nord America.
Nel 1904, castagni asiatici malati piantati a Long Island, New York, portarono un fungo autostoppista che quasi devastò la popolazione di castagni del Nord America, che un tempo contava miliardi. Solo alcuni boschetti in California e nel nord-ovest del Pacifico sono sfuggiti alla peronospora. Nel 21° secolo, la maggior parte delle castagne fresche vendute per il consumo negli Stati Uniti provengono da Cina, Corea e Italia. Le castagne di alta qualità sono conosciute come marrons in Francia e in alcune parti d’Europa.
Nella tradizione cristiana, queste noci amidacee sono date ai poveri come simbolo di sostentamento nella festa di San Martino e sono anche tradizionalmente mangiate nel giorno di San Simone in Toscana. Sull’isola di Corsica, dove le castagne hanno un posto di rilievo nella cucina quotidiana, un’antica tradizione dice di preparare 22 piatti diversi a base di castagne e di servirli alla festa di nozze.
Nutrizione
Le castagne contengono il doppio dell’amido delle patate, ma a differenza di altre noci, sono relativamente povere di grassi. Ricche di fibre e vitamina C, le castagne contengono anche un giorno di selenio in una sola noce. Secondo la leggenda, l’esercito greco sopravvisse con le sue scorte di castagne durante la ritirata dall’Asia Minore tra il 401 e il 399 a.C. I giapponesi iniziarono a coltivare le castagne ancor prima di iniziare a coltivare il riso.
Le castagne rimangono un’importante coltura alimentare in Cina, Giappone ed Europa meridionale, dove i cuochi spesso le macinano in una farina per fare il pane, dando così origine al soprannome di “albero del pane”. La farina di castagne è senza glutine, e i cuochi italiani la usano soprattutto per preparare molti tipi di dolci. Le castagne possono anche essere passate in zuppe, saltate in padella e usate per condire la pasta, aggiunte a sformati, cotte in dolci e ripiegate nel gelato. Si possono anche arrostire per mangiarle a mano.
Alberi di castagno
Il legname di castagno, molto apprezzato, assomiglia al suo cugino, la quercia, sia per colore che per consistenza. In epoca coloniale, il legno resistente alla putrefazione e le noci commestibili contribuirono alla fiorente economia nordamericana insieme alla riduzione in schiavitù delle popolazioni africane. Conosciuti anche per le loro proprietà abbronzanti, gli alberi possono vivere per 1.000 anni e di solito non iniziano a produrre frutti fino a 40 anni.