Come vivono?
Alcuni di questi popoli sono pastori nomadi di renne, che vivono nella tundra (pianura artica); altri, che vivono nella tundra forestale o nella taiga (foresta di conifere), si affidano a un misto di allevamento di renne, caccia e raccolta, e spesso vivono in insediamenti.
Oggi meno del 10% dei popoli tribali siberiani conduce una vita nomade o semi nomade, rispetto al 70% di 30 anni fa. Le lingue parlate dalle diverse tribù appartengono a diverse famiglie linguistiche: alcune non hanno alcuna somiglianza con altre lingue e nessuna ha alcuna relazione con il russo.
Alcuni popoli indigeni più grandi, i Sakha (un tempo chiamati Yakut) e i Komi, hanno le loro repubbliche all’interno dello stato russo.
Quali problemi affrontano?
Durante l’amministrazione sovietica, i popoli tribali hanno perso le loro terre per le industrie statali. Con l’industrializzazione, la loro regione è stata conquistata dai forestieri e le autorità hanno compiuto forti sforzi per sopprimere le lingue, la cultura e i modi di vita indigeni.
Oggi i loro maggiori problemi sono il degrado ambientale causato dalle industrie di petrolio, gas e legname della zona e la mancanza di chiarezza sui diritti alla terra.
Come posso aiutare?
- Clicca qui per fare una donazione a Survival.
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- Clicca qui per scrivere al Presidente, ai tuoi senatori, membri del Congresso o altri funzionari eletti (USA).
- Scrivi alla tua ambasciata russa locale, clicca qui per scoprire l’indirizzo.
Come può aiutare Survival?
La campagna di Survival chiede che i popoli tribali russi siano consultati sui progetti industriali e abbiano il diritto di veto, e che venga dato loro un risarcimento quando la loro terra è già stata distrutta.
Sosteniamo anche la richiesta che la Russia ratifichi la Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui diritti dei popoli indigeni e tribali, e in particolare che vengano riconosciuti i diritti di proprietà della terra delle tribù.