Il Mare dei Sargassi è spesso ritratto nella letteratura e nei media come una zona di mistero.
Il “Portrait d’une Femme” di Ezra Pound si apre con il verso: “La tua mente e tu sei il nostro mare dei Sargassi”, suggerendo che la donna a cui si rivolge la poesia è un deposito di banalità e fatti scollegati.
Il mare dei Sargassi è presente nei classici racconti fantasy di William Hope Hodgson, come il suo romanzo Le barche del “Glen Carrig” (1907), il romanzo di Victor Appleton Don Sturdy Don Sturdy in the Port of Lost Ships: Or, Adrift in the Sargasso Sea, e diversi racconti correlati. Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne descrive il Mar dei Sargassi e fornisce un resoconto della sua formazione.
Il Mar dei Sargassi è spesso (ma erroneamente) rappresentato nella narrativa come una zona pericolosa dove le navi sono impantanate per secoli, incapaci di fuggire. Il romanzo di Doc Savage The Sargasso Ogre, pubblicato nel 1933, si svolge nei Sargassi dove vivono ancora i discendenti dei pirati elisabettiani. Una storia simile appare in Lanterna Verde (vol. 1) n. 3 (primavera 1942), “Il cimitero vivente del mare”, che si riferisce ad esso come un luogo presumibilmente mitico. Qui i discendenti di molti tipi diversi di navi vivono in armonia utopica, finché non vengono attaccati dai nazisti che vogliono usarlo a loro vantaggio. Il primo episodio di Jonny Quest, “Mystery of the Lizard Men”, coinvolge un anello di spionaggio che opera nel Sargasso, sotto le (inesistenti) navi derelitte. Il film della Hammer Film Productions del 1968 The Lost Continent (basato su un romanzo di Dennis Wheatley del 1938, Uncharted Seas), raffigura dei viaggiatori persi in un Mar dei Sargassi infestato da alghe carnivore, crostacei giganti, e discendenti di conquistadores spagnoli che dominano su altre persone intrappolate, discendenti di quelli impantanati nell’erba secoli prima. Queste rappresentazioni sono parodiate nell’episodio della stagione 1 di The Venture Bros. “Ghosts of the Sargasso”, ambientato nelle zone di sovrapposizione del Mar dei Sargassi e del Triangolo delle Bermuda, che raffigura presunti pirati la cui nave rimase bloccata nel sargasso per un decennio e il fantasma del pilota di un aereo sperimentale che si schiantò in mare nel 1969. Il Mar dei Sargassi è un luogo chiave in “Indiana Jones and the Sargasso Pirates”, una serie limitata a fumetti del 1995 della Dark Horse. L’avventuriero, dopo essersi perso in mare, si ritrova in una “città” di navi abbandonate di tutta la storia marittima, intrappolate e bloccate da dense alghe. Le navi sono popolate da pirati e le acque brulicano di anguille.
Wide Sargasso Sea (1966) di Jean Rhys è una riscrittura di Jane Eyre di Charlotte Brontë dal punto di vista di Bertha Mason.
The Sargasso Sea è citato nella canzone dei Dead Can Dance “All in Good Time” dal loro album del 2012 Anastasis.
Il Mar dei Sargassi è citato nel ritornello della canzone di Andrew Bird dell’aprile 2016 “Left-Handed Kisses” (con la cantante Fiona Apple).
Lo scrittore Charles Fort ha ipotizzato l’esistenza di quello che ha chiamato il “Super-Mare dei Sargassi”, un luogo dove vanno tutte le cose perse. La wiki di pop-culture TV Tropes riconosce un tropo che prende questo stesso nome.
Anche la one-man band Lemon Demon fa riferimento al Super-Sargasso Sea nella canzone “Touch-Tone Telephone”, pubblicata nel suo album del 2016 Spirit Phone.
Il Mar dei Sargassi è citato nell’episodio del 2019 “Silky Love” del podcast Radiolab come luogo in cui le anguille migrano e procreano.
Il Mar dei Sargassi è usato come analogia nel romanzo Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, di Robert M. Pirsig, dal personaggio principale quando descrive come la retorica come disciplina possa essere “un enorme Sargasso di logica stagnante”.
Il video della canzone “Dashboard” dei Modest Mouse del 2007 presenta il Mar dei Sargassi su una mappa e come presunta scena degli eventi rappresentati nel video.
Sargasso Sea è anche il titolo di un album dei chitarristi John Abercrombie e Ralph Towner pubblicato dalla ECM nel 1976 (ECM 1080)