Pagliacci, opera verista con parole e musica di Ruggero Leoncavallo. Basato su un crimine reale, Pagliacci deve il suo continuo successo in parte alla capacità del compositore di bilanciare umorismo, romanticismo e atmosfere cupamente violente. La prima si tenne a Milano il 21 maggio 1892, con il direttore d’orchestra Arturo Toscanini sul podio. L’aria più riconoscibile dell’opera è l’aria del tenore principale “Vesti la giubba”, che avviene a metà dell’opera.
Pagliacci fu la seconda delle nove opere di Leoncavallo. In un prologo e due atti che coprono circa un’ora di spettacolo, racconta la storia di una compagnia di attori guidata da un uomo geloso che alla fine è spinto ad uccidere la moglie attrice e il suo amante. Il marito geloso – l’attore Canio – è scritto come un ruolo da tenore. I grandi tenori del secolo scorso hanno considerato il ruolo una sfida, perché il personaggio esibisce una vasta gamma di umori, dall’umorismo maniacale alla rabbia omicida. Nella famosa aria di cui sopra, egli riflette sulla sfida di interpretare un ruolo comico mentre il suo cuore si sta spezzando.