Perché abbiamo le dita di prugna

Evoluzione spiega: i polpastrelli rugosi ci danno una presa migliore sulle cose bagnate. Come guanti da trazione incorporati.

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quinn.anya/flickr

Ecco un fatto da cena. Se dovessi immergere una mano mozzata in un secchio d’acqua, non svilupperebbe le dita di prugna secca. Proprio così, perché le dita a prugna secca sono una risposta del sistema nervoso, non solo il risultato osmotico della nostra pelle che assorbe acqua come una patata bagnata.

Lo sappiamo da molto tempo, ma fino a questa settimana non sapevamo esattamente perché esistesse questa risposta autonoma.

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steve.garner32/flickr; superfantastic/Flickr

L’articolo del 2011 “Are wet-induced wrinkled fingers primate rain treads?” ha suggerito che le dita a prugna funzionano come i pneumatici delle auto. Le rughe incanalano l’acqua dalle nostre dita, in modo da ottenere una migliore trazione sulle cose che vogliamo tenere. Ma questa era solo la loro teoria dall’aspetto; non hanno effettivamente testato che funzionasse.

Questa settimana, una ricerca sulla rivista Biology Letters, ha dimostrato che le persone con le dita rugose d’acqua erano effettivamente più veloci nel raccogliere le biglie bagnate.

Così, come l’evoluzione vorrebbe, i nostri antenati che non erano così bravi a raccogliere le biglie avevano meno probabilità di essere scelti come compagni adatti e trasmettere i loro geni. O, in realtà, quelli che non erano così bravi a pescare a mano e a scavare vongole e questo genere di cose dopo che le loro mani erano tutte bagnate e scivolose; non avrebbero prosperato e non si sarebbero riprodotti. Le persone con le dita a prugna, nel frattempo, prosperavano e banchettavano ed erano le più desiderabili.

Anche le nostre dita dei piedi si raggrinziscono in acqua; non dimenticarlo. (Vi siete dimenticati delle dita dei piedi?) I ricercatori deducono che il raggrinzimento delle dita dei piedi è, allo stesso modo, per aiutarci a ottenere la trazione quando camminiamo o corriamo su superfici bagnate. Il che è interessante, perché non siamo ancora così bravi a farlo.

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