Non siete i soli ad essere confusi su come una persona assolta da un omicidio in un processo penale possa essere ritenuta responsabile della morte ingiusta di una vittima in un processo civile.
Il primo passo per capire questa apparente contraddizione è sapere che un processo penale comporta leggi diverse, un sistema giudiziario diverso e diversi oneri di prova. In particolare, la definizione di omicidio di primo grado nel contesto del caso O.J. richiede che l’atto sia fatto con premeditazione e dolo. E per condannare in sede penale, l’accusa contro l’imputato deve essere provata oltre ogni ragionevole dubbio.
In una causa civile per morte ingiusta, d’altra parte, i querelanti dovevano dimostrare solo che la condotta intenzionale e illegale dell’imputato ha portato alla morte delle vittime. L’onere della prova nel caso civile era la preponderanza delle prove – un onere molto minore di quello richiesto in un caso penale.
Così, mentre una giuria penale potrebbe ragionevolmente non trovare la colpevolezza oltre un ragionevole dubbio e assolvere un imputato, una giuria civile potrebbe anche ragionevolmente trovare con una preponderanza delle prove che la condotta illegale di un imputato risulta in responsabilità civile.
L’ex eroe del football Orenthal James Simpson è un assassino? Una giuria civile ha trovato più probabile che non abbia causato la morte della sua ex moglie e della sua amica. Una giuria penale non è stata in grado di trovare oltre ogni ragionevole dubbio che O.J. abbia commesso un omicidio di primo grado. Legalmente, i risultati non si contraddicono a vicenda.