Beh, c’è una differenza tra chi nasce senza udito e chi acquisisce la perdita dell’udito più tardi nella vita. Alcuni studi e aneddoti attestano che coloro che nascono senza udito o che perdono l’udito molto presto nella vita hanno modelli di pensiero che assomigliano di più a un modo di pensare astratto e basato sui sensi (come, invece della parola “rosa” che viene in mente quando si pensa a una rosa, potrebbe essere l’aroma acuto e dolce che viene in mente, che la distingue chiaramente dalle altre cose).
Molti di coloro che perdono l’udito molto più tardi nella vita hanno già incorporato le parole nella loro mente, quindi anche se non possono più sentire, possono ancora elaborare le parole nella loro testa, e persino “sentire” le parole nella loro voce interiore. Per questo motivo, ha anche senso che alcune persone non udenti possano ancora parlare normalmente, perché potrebbero aver parlato/ascoltato per tutta la vita fino ad una certa età o evento. Alcune persone possono perdere l’udito gradualmente, come nel caso di molti anziani o di alcune malattie, e alcune persone perdono l’udito immediatamente, come in un brutto incidente.
E naturalmente, come molte cose, non è sempre così semplice come “un modo o l’altro”; le persone che perdono l’udito nell’infanzia ma in un’età dopo aver parlato/udito per molti anni possono mostrare uno stato combinatorio di elaborazione del pensiero in parole e in idee astratte/sensoriali. Alcune persone che perdono l’udito in un’età in cui sono state dipendenti dalla comunicazione basata sul linguaggio possono ancora scegliere di parlare all’esterno con le persone perché è conveniente per loro o perché non vogliono necessariamente perderlo, mentre alcuni possono abbracciare esclusivamente l’ASL o altre forme di firma e scegliere di non parlare mai più come un modo per prendere il controllo della loro situazione