Per studiare i meccanismi coinvolti nell’eziologia dei disturbi affettivi umani, vi è un uso abbondante di vari modelli animali. Accanto ai fattori genetici che predispongono alle psicopatologie, lo stress ambientale gioca un ruolo importante nell’eziologia di queste malattie mentali. Poiché la maggior parte degli stimoli di stress negli esseri umani che portano alla psicopatologia sono di natura sociale, lo studio delle conseguenze dello stress sociale in modelli animali sperimentali è molto prezioso. La presente revisione si concentra su uno di questi modelli che utilizza il paradigma residente-intruder. In particolare saranno valutati gli effetti a lungo termine della sconfitta sociale nei ratti. Verranno presentati i dati del nostro laboratorio sulle conseguenze della sconfitta sociale sul comportamento emotivo, sulla reattività allo stress e sulla funzionalità serotoninergica. Inoltre, entreremo in dettaglio sul funzionamento dell’ippocampo nei ratti socialmente stressati. Risultati molto recenti mostrano che c’è un effetto differenziale di una breve doppia sconfitta sociale e di uno stress da sconfitta sociale ripetitiva sul rimodellamento dendritico nei neuroni ippocampali CA3 e che questo ha ripercussioni sulla LTP e LTD ippocampali. Sia i cambiamenti strutturali ed elettrofisiologici dei principali neuroni nella formazione ippocampale dopo la sconfitta sono discussi per quanto riguarda la loro relazione con il mantenimento delle prestazioni cognitive che è stato osservato in ratti socialmente stressati. I risultati sono indicativi di un’ampia gamma dinamica nella plasticità adattiva del cervello, permettendo agli animali di adattarsi comportamentalmente alla situazione stressante verificatasi in precedenza con la progressione del tempo.