Siamo nella città italiana di Ravenna, all’esterno della Chiesa di San Vitale, una chiesa molto importante del VI secolo, molto antica e insolita in quanto è una chiesa a pianta centrale, il che significa che il suo centro è al centro, invece di una basilica che ha un lungo asse longitudinale. quando pensiamo a una chiesa, generalmente pensiamo a un edificio a forma di croce con un lungo corridoio, la navata centrale, questa non ce l’ha, ma ha un ambulacro o una navata che circonda il suo spazio centrale, in questo caso particolare sul lato est della chiesa c’è anche un’estensione con un’abside alla fine guardando l’esterno di San Vitale vediamo che ha otto lati quindi è un ottagono e all’interno di quell’ottagono c’è un ottagono più piccolo che si erge più in alto l’esterno della chiesa è in mattoni questi mattoni sono stati presi da antichi edifici romani e riutilizzati qui nel 6° secolo le pareti sono traforate con trafori e trafori. secolo i muri sono trafitti da molte finestre e questo è particolarmente importante perché l’interno è coperto da alcuni dei più magnifici mosaici che sono sopravvissuti dal primo periodo medievale e naturalmente vorresti che la luce brillasse sull’oro e sui bellissimi mosaici colorati andiamo dentro e diamo un’occhiata, siamo entrati nella chiesa e il centro ci sovrasta, eppure queste app come forme che sono sostenute da colonne ondeggiano e si muovono intorno a noi, ci sono massicci pilastri che aiutano a sostenere l’edificio, ma c’è anche una vera delicatezza, guardate per esempio il modo in cui le colonne sono raddoppiate, cioè impilate una serie di colonne sopra l’altra e si muovono dentro e fuori nello spazio del deambulatorio al piano terra e poi nella galleria soprastante, ma la vera gemma di questa chiesa si può vedere nell’estremità orientale, camminiamo là: l’estremità orientale di San Vitale è completamente coperta in un fitto mosaico, questi minuscoli pezzi di vetro e vetro a sandwich d’oro che riflettono la luce camminando verso l’abside ora lo spazio semicircolare ci sono tre grandi finestre e appena sopra quel grande mosaico di applicazioni e al centro vediamo Cristo vestito regalmente in viola seduto su un globo, il globo della terra dell’universo sotto scorrono i quattro fiumi del paradiso e ai lati di lui un angelo Cristo tiene il libro dell’apocalisse con i sette sigilli visibili e la sua mano destra sta consegnando una corona a San Vitalis che fu adottato come martire principale di questa città e dall’altro lato vediamo un pazzo come l’ha trovata e ha sponsorizzato la costruzione di questa chiesa e lo vediamo consegnare la chiesa all’angelo accanto a Cristo. Ogni superficie qui nell’abside è coperta di immagini con figure con motivi decorativi. creare meravigliosi disegni astratti, è questo spazio lussureggiante e glorioso qui nella città che è lontana forse dalla capitale dell’impero, ma che parla della sua importanza proprio sopra l’altare vediamo un’immagine dell’Agnello di Dio e l’agnello di Dio si riferisce a Cristo che indossa un’aureola, questa idea di Cristo come agnello sacrificale sacrificato per la redenzione dell’umanità l’agnello è circondato da una corona di vittoria in questo caso l’idea del trionfo del cristianesimo stesso e quella corona è tenuta in posizione da quattro angeli che stanno su globi che si riferiscono al globo su cui siede Cristo nell’abside e poi vediamo Cristo di nuovo, ma questa volta più vecchio e barbuto, nell’arco all’inizio del presbiterio. L’arco trionfale ha Cristo al centro, è una specie di ritratto a busto e il suo corpo è circondato da una specie di aureola color arcobaleno e poi scendendo lungo l’arco su entrambi i lati ci sono quattordici figure compresi gli apostoli, si vedono scene dell’Antico Testamento, in particolare quelle che prefigurano la vita di Cristo e il sacrificio di Cristo, e si vedono scene del Nuovo Testamento; ci sono anche favolose colonne decorative fatte di un marmo di alta qualità portato dall’Oriente. queste colonne per me è che ci siamo davvero lasciati alle spalle gli ordini classici, non sono doriche, non sono ioniche, non sono corinzie, sono i primi cristiani che cercano di inventare una nuova eigenografia per la loro architettura e in cima ai capitelli vediamo qualcosa chiamato blocchi d’imposta che aiutano a fare il I due mosaici più importanti di San Vitale ringraziano l’abside e mostrano l’imperatore Giustiniano e la sua imperatrice Teodora. Giustiniano e Teodora non vennero mai a Ravenna e sono presenti nei mosaici per ribadire il loro controllo sulla città per gran parte del 400. Ravenna era sotto il controllo di un gotico Teodorico e Teodorico era un ariano, cioè non seguiva l’ortodossia, le dottrine ortodosse della chiesa e fondamentalmente gli ariani credevano che Cristo fosse la creazione di Dio Padre e quindi era subordinato nella gerarchia della Trinità Cristo era couguale a Dio Padre come lo è nel credo cristiano ortodosso e così Giustiniano, l’imperatore di Costantinopoli all’inizio del 500, dopo che il suo generale Belisario conquistò l’Italia per riconquistare Ravenna estabilire il credo cristiano ortodosso qui a Ravenna e il credo ariano è stato soppresso e quindi quello che stiamo vedendo qui è la riaffermazione del controllo imperiale orientale che è Giustiniano è a Costantinopoli in Oriente e sta dicendo io sono in carica anche qui a Ravenna in Italia il potere spirituale va di pari passo con il potere politico con il potere dell’imperatore vediamo Giustiniano nel centro che indossa il porpora, il colore associato al trono, ed è circondato dalla sua corte, ma sono anche figure religiose che rappresentano la chiesa e ci sono tre centri di potere: la chiesa, l’imperatore e l’esercito. Possiamo vedere che alcune delle figure sono trattate in modo più individuale rispetto a Giustiniano e Massimiano, che sono più individualizzate ed è possibile che la gente del tempo avrebbe alzato lo sguardo e riconosciuto le altre figure che oggi sono perdute, ma le figure dell’esercito sono molto più anonime Giustiniano, l’imperatore, è un’autorità divina, si può vedere un’aureola intorno alla sua testa e tiene una ciotola associata all’Eucaristia, che sta porgendo in direzione di Cristo nell’abside, proprio questa è una ciotola che avrebbe dovuto contenere il pane per il sacramento dell’Eucaristia dell’Eucaristia, è al centro della composizione, è frontale, ma in realtà tutte le figure in questo mosaico sono frontali, sono schematiche e astratte, questo è il Medioevo, ci siamo lasciati alle spalle la tradizione classica del naturalismo e quindi se guardiamo da vicino le figure possiamo vedere che non c’è una vera preoccupazione per le proporzioni precise, i loro piedi non sembrano davvero sostenere il peso dei loro corpi sembrano fluttuare in uno spazio eterno e non in uno spazio terreno. Accanto a Giustiniano vediamo il vescovo Massimiano con il suo nome sopra di lui, sebbene sia stato aggiunto più tardi, e accanto a lui altri ecclesiastici. Massimiano regge una bella croce ingioiellata e indossa la stessa porpora che indossa l’imperatore, associandolo al potere dell’imperatore a Costantinopoli. Le loro figure accanto a lui tengono un libro ingioiellato dei Vangeli e la figura all’estrema destra tiene un bruciatore d’incenso Quello che vediamo qui è l’imperatore che guida una processione per la promulgazione del sacramento dell’Eucaristia e in effetti l’Eucaristia sarebbe stata eseguita nel santuario le figure stanno di fronte a un campo d’oro che è molto una tradizione bizantina e quando diciamo bizantina ci riferiamo alla capitale dell’impero che è Costantinopoli, che ora chiamiamo Istanbul, noterete che le tessere, cioè questi piccoli pezzi di vetro colorato, molti dei quali con foglia d’oro che è in realtà fusa quasi come un panino tra due pezzi di vetro trasparente, sono incastonati nel muro ad angoli, in modo che la luce si rifletta su di loro in un modo che è complicato e bello e crea un senso di vivacità della superficie e questo è il motivo per cui il santuario è stato costruito. vivacità della superficie e questo sarebbe stato particolarmente vero quando era illuminato da candele e lanterne facciamo il giro dall’altra parte e diamo un’occhiata al pannello dedicato alla moglie di Teodora Giustiniana a destra delle finestre dell’abside vediamo il pannello di Teodora l’imperatrice e rispecchia il pannello era solo una locanda così abbiamo un’idea che l’imperatrice di Teodora Giustiniana governò come co-pari di Giustiniano, che era una donna molto potente anche se era ritenuta di classe inferiore.che fosse un’intrattenitrice a quanto pare ci sono alcune descrizioni colorite del suo passato, indossa abiti incredibilmente elaborati e gioielli con rubini, smeraldi, zaffiri e perle molto grandi e dietro la testa, proprio come Giustiniano, c’è un’aureola che non parla della sua divinità ma dell’origine divina della sua autorità, come Giustiniano che porta una ciotola che contiene il pane per l’Eucaristia. Teodora porta il calice per il vino dell’Eucaristia e come Giustiniano è circondata da servitori che simboleggiano la corte imperiale, una tenda è sollevata come se stesse per prendere parte a una cerimonia legata all’Eucaristia. Sono davvero preso dall’elaborato costume bizantino, c’è un senso di cercare di portare la ricchezza della corte imperiale di Costantinopoli qui a Ravenna