La settimana scorsa, con l’aiuto dell’affascinante libro Gulp di Mary Roach, ho affrontato una domanda che è sicuramente nella mente di tutti: Si può mangiare attraverso l’ano?
Questa settimana, sempre guidato da Gulp, faccio il disgustoso e ribalto la domanda. Signore e signori, trattenete i vostri riflessi gag.
Si può fare la cacca con la bocca?
Schizzi di siti web, discutibili video di YouTube e un esilarante episodio di South Park presentano tutte prove che indicano un “sì”. Inoltre, l’American Heritage Medical Dictionary definisce una condizione chiamata vomito fecale: “Il vomito di materia fecale che è stata attirata nello stomaco dall’intestino da contrazioni spasmodiche dei muscoli gastrici”. Il termine è anche usato varie volte nella letteratura medica.
La risposta alla domanda, tuttavia, sembra essere un “no” sfumato.”
Infatti, il vomito fecale è una condizione genuina, che si verifica raramente nei casi di stitichezza grave in cui il colon è completamente pieno di feci. Il vomito, tuttavia, non contiene effettivamente ciò che riconosciamo come cacca, che proviene dal colon. Contiene liquido dall’intestino tenue, espulso con l’aiuto di potenti contrazioni inverse dei muscoli dell’intestino tenue e dell’esofago.
“Uno sgabello ben formato non esce dall’estremità superiore del colon”, scrive Roach.
Ai pochi sfortunati afflitti da vomito fecale, la differenza può sembrare al limite della semantica. Dopo tutto, il liquido dell’intestino tenue può avere un colore più scuro e non profuma esattamente di rose.
Stranamente, ci sono un paio di dozzine di rapporti di feci reali espulse dalla bocca, ma tutti provengono dai primi giorni della medicina moderna e sono molto dubbiosi. I rapporti hanno spinto un medico scettico, il dottor Gustav Langmann, a mettere alla prova un assertore. Nel 1889, intraprese la cura di una paziente che, secondo i testimoni, aveva fatto passare le feci attraverso la bocca. Ad un certo punto durante il soggiorno in ospedale della donna, le infermiere scoprirono “alcune feci dure, avvolte nella carta” sotto il suo cuscino. Che schifo. Caso chiuso.