Sperimenta il Giappone.

“Wabi” e “Sabi” sono termini che descrivono il senso della bellezza in Giappone. In generale, si riferiscono alla semplicità e alla serenità. Originariamente, Wabi e Sabi erano due concetti diversi. Wabi e Sabi comprendono una sensibilità fortemente influenzata dal buddismo Zen. Sono elementi essenziali che dobbiamo comprendere per raggiungere l’illuminazione. Illuminazione nello Zen significa “tutti gli esseri viventi realizzano la natura intrinseca di buddha che possiedono”. La “natura di buddha” è una natura sacra che costituisce la base per diventare buddha. Nella filosofia Zen ci sono sette principi estetici, come sotto, per raggiungere Wabi e Sabi.

01 Fukinsei: asimmetria, irregolarità, imperfezione
Si pensa nello Zen che la simmetria, la regolarità o la perfezione abbia una fine, mentre l’asimmetria, l’irregolarità o l’imperfezione non ha fine. Allo Zen non piace la soddisfazione, quindi lo Zen valorizza il fukinsei.

02 Kanso: semplicità
Lo Zen non ha gusto per le complessità superficiali della vita. La vita stessa è abbastanza semplice, ma quando viene analizzata dall’intelletto, presenta complessità ineguagliabili. Perciò lo Zen apprezza la semplicità.

03 Kokō: austerità appassita
Lo Zen apprezza la bellezza che emana dall’interno di qualcosa di vecchio, e non si riferisce all’esterno.

04 Shizen: naturalezza
Lo Zen apprezza la qualità di essere naturale, o di essere basato su principi naturali, e di innocente ingenuità.

05 Yūgen: grazia sottilmente profonda, non ovvia
Per ulteriori dettagli, vedere “Yūgen”.

06 Datsuzoku: la condizione di essere liberi dai desideri mondani
La setta Zen tende a non amare le domande metafisiche, come ad esempio cosa sia la setta Zen. Questo perché la risposta a una tale domanda dovrebbe essere la consapevolezza, da parte di se stessi individualmente, attraverso l’illuminazione raggiunta con la mediazione. Ciò che viene insegnato da altri va contro la vera intenzione della setta Zen, di ritornare alla natura interiore, poiché la propria coscienza si è già rivolta all’esterno invece che all’interno. L’altra ragione è che la setta zen evita di stabilire idee o giudizi generali perché li considera come “opinioni di parte” o “ossessioni” basate sulle nostre interpretazioni egoistiche. La setta zen ci incoraggia a dare giudizi solo dopo aver raggiunto uno stato mentale libero, liberato dalle opinioni di parte attraverso la mediazione. Questi saranno giudizi non di parte.

07 Seijaku: tranquillità
Nello Zen si pensa che una mente tranquilla, passiva, sia necessaria per accettare qualsiasi cosa venga data.

Il significato di Wabi, la forma sostantivata del verbo “wabu”, è meglio compreso dalla sua forma aggettivale “Wabishii” (misero); cioè, significa “uno stato inferiore in opposizione allo splendore”. In altre parole, significa uno “stato simile all’umile” o un “aspetto semplice” al giorno d’oggi. All’estremo, può significare un “aspetto povero” o “povertà”. In origine non era un buon concetto. Tuttavia, attraverso l’influenza della setta Zen, divenne da considerare favorevolmente e da prendere come una forma di bellezza.
“Wabi” significa veramente “povertà”, o, negativamente, “non essere nella società alla moda”. Essere poveri, cioè non dipendere dalle cose del mondo -ricchezza, potere e reputazione- e tuttavia sentire interiormente la presenza di qualcosa del più alto valore, al di sopra del tempo e della posizione sociale: questo è ciò che essenzialmente costituisce Wabi.
Wabi ora connota la semplicità rustica, la freschezza o la tranquillità, e può essere applicato sia agli oggetti naturali che a quelli fatti dall’uomo, o all’eleganza sobria.

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